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IN CASO DI CARIE: CURIAMO LE PATOLOGIE DELLA POLPA DENTARIA
L’endodonzia si occupa della diagnosi e della terapia dell’endodonto, ovvero della parte interna del dente, la polpa dentaria.
Quando questi tessuti o i tessuti che circondano la radice dentale si ammalano o danneggiano a causa di carie o traumi, il trattamento endodontico permette di salvare il dente.

Il nostro reparto di endodonzia, sotto la supervisione del dott. Massimo Messori, ha come obiettivo quello di salvaguardare il più possibile l’integrità e la vitalità del dente, perché un dente vivo ha potenzialità di durata superiori ad un dente devitalizzato.
Per le terapie endodontiche ci avvaliamo di sofisticate apparecchiature di ultima generazione (strumenti al nichel titanio, manipoli a controllo numerico, rilevatori di apici) che consentono di ottenere alti livelli di precisione e di successo nella cura di patologie che spesso distruggono non solo il dente ma anche il tessuto di sostegno circostante.
Quando è necessario ricorrere alla terapia endodontica?
Una terapia endodontica è necessaria quando si presentano alcuni di questi sintomi:
1) denti con carie profonde con dolori spontanei o durante la masticazione o dolori successivi a stimoli termici (caldo/freddo). Se non curata, potrà sviluppare un’infezione cronica (granuloma), provocando gonfiore e dolore (ascesso);
2) in seguito a traumi o incidenti che provocano la frattura parziale o totale della corona del dente possiamo trovare la polpa dentaria esposta;
3) in alcuni casi di preparazione protesica, quando è necessaria la devitalizzazione di denti con un’anatomia sfavorevole o molto compromessi, ma recuperabili con protesi.

Qual è la differenza tra devitalizzazione e ritrattamento canalare?
La devitalizzazione consiste nell’asportazione del nervo, infiammato o necrotico, dalla corona e dalla radice. Si esegue in un dente che non ha mai avuto alcuna precedente operazione di asportazione parziale o totale del nervo.
Il ritrattamento è la rimozione totale di materiale, messo da altri operatori all’interno della radice, e la sostituzione con materiale di migliore qualità.

Quando si fa un ritrattamento canalare?
Il ritrattamento canale si pratica quando dopo una radiografia si notano rarefazioni a livello dell’apice, segno di infezioni batteriche (granulomi).
Inoltre, interveniamo con un ritrattamento quando il materiale riempitivo precedente si presenta di consistenza molle oppure non riempie totalmente il canale radicolare.

Che cos’è il granuloma?
Il granuloma è una reazione infiammatoria cronica dei tessuti che circondano la parte terminale della radice del dente, a seguito di una fuoriuscita di prodotti batterici dall’apice della radice.
Il granuloma è spesso asintomatico: a volte, però, dopo un’improvvisa diminuzione delle difese immunitarie dell’individuo, si può avere un’acutizzazione improvvisa con gonfiore e dolore intenso fino all’insorgere di un ascesso oppure può comparire sulla gengiva una fistola, da dove fuoriesce del liquido denso di colore giallastro.
In caso di granuloma, dovuto alla presenza di batteri all’interno della radice, noi consigliamo sempre di curare la radice eseguendo una cura canalare, se la radice non è mai stata trattata oppure di intervenire con un ritrattamento canalare, nel caso in cui sia già presente una cura canalare.
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